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Mancano in nove, salta l’assemblea: club divisi su Sky/Dazn e sulla newco. Del Pino: «Prima dobbiamo decidere sui diritti Tv: in ballo un progetto ampio»

Leggi l’articolo di Andrea Biondi e Carlo Festa su Il Sole 24 Ore

L’Aventino non è di quelli derubricabili. La diserzione di nove club (Bologna, Crotone, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Benevento, Spezia, Torino e Roma) che ha fatto saltare l’assemblea di ieri – all’ordine del giorno la scelta fra Sky e Dazn per l’aggiudicazione dei diritti audiovisivi per il triennio 2021-24 – è nei fatti la prova di una profonda spaccatura in Lega, venutasi a creare sull’asse diritti Tv-fondi di private equity. E come nella migliore tradizione della Confindustria del pallone, tutto si intreccia fino a creare grovigli che è anche eufemistico definire come difficili da districare.

Ora le diplomazie sono al lavoro. L’assemblea è stata rinviata a un giorno della prossima settimana – martedì o mercoledì – e, come riferisce al Sole 24 Ore un presidente di lungo corso, «dopo il Far West di questi giorni, ora è arrivato il momento di sedersi a un tavolo e ragionare per una soluzione». Non sarà semplice. «Spiace riscontrare una differenza di vedute tra i club in un momento così importante. Soprattutto dopo che per mesi siamo riusciti a collaborare con successo, creando le condizioni affinchè l’asta dei diritti televisivi domestici raggiungesse un ottimo risultato» ha commentato ieri il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino che si è detto però «certo che presto verranno superate le divisioni che hanno creato questa situazione».

L’orizzonte, ci tiene a chiarire Dal Pino evidenziando la volontà di andare a fondo nella partita, è di lungo termine con davanti «quattro anni per rilanciare insieme la Serie A e riportarla a una leadership in Europa, come merita il nostro calcio». Ma come superare l’impasse? Al Sole 24 Ore replica chiaro che «prima dobbiamo chiudere l’assegnazione dei diritti Tv. Il progetto fondi è strategico, è per il futuro del sistema calcio, ma sarà affrontato solo dopo la fine dell’asta».

Intanto Sky e Dazn stanno duellando senza esclusione di colpi. La media company di casa Comcast l’altroieri ha scritto alla Lega e ai presidenti mettendo sul piatto un anticipo da oltre mezzo miliardo entro tre giorni dall’eventuale assegnazione. La risposta di Dazn è affidata a una lettera in Lega, in cui la mossa di Sky è stata bollata come «offerta tardiva» oltre che «un pericoloso precedente per la Lega Serie A» e una proposta con cui «Sky sta sostanzialmente offrendo alla Lega Serie A una somma che effettivamente appartiene a quest’ultima». Il riferimento è al fatto che nei 505 milioni sono compresi anche 130 milioni dell’ultima rata dello scorso campionato non pagata e oggetto di controversia fra Sky e la Lega.

Mossa che non deve essere rimasta inosservata al Tribunale di Milano visto che ieri, pur non entrando nel merito che sarà discusso l’8 giugno, è stata ordinata l’esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo contro una Sky che si è detta «non sorpresa», ma che ora dovrà comunque versare 130 milioni.

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